Gojira - Magma

Band: Gojira
Album: Magma
Genere: Gojira, Progressive Metal
Etichetta: RoadRunner
Anno: 2016
Paese: USA/Francia
Consigliate: Pray, Only Pain, Silvera
Sentenza: When You change yourself, You change the world


Prologo: Io non mi fido delle etichette. Non sono un genio della lampada ma so come lavorano queste stronze a volte e come cercano di inculcarti il loro modus operandi per renderti quello che non sei. I Gojira si sente che hanno subito pressioni e direttive, hanno scritto un cd, poi ne hanno fatto un'altro che fosse una via di mezzo tra quello che volevano loro e l'etichetta con una canzone come Stranded che di loro non c'è nulla, non è farina del loro sacco.
Visione storica: Molte band sono andate incontro a questo processo, tra le quali ricordiamo Metallica e Megadeth. Molti fan all'epoca furono abituati tra Rust in Peace ed And Justice.. al technical thrash di più alto livello e pregevolezza salvo trovarsi al cd dopo il Black Album e Countdown To Extinction. Secondo me questi ultimi due sono molto più maturi e di ampio respiro rispetto i classici thrash che hanno creato questi titani perchè da un lato abbracciano sonorità più groovy e catchy ma allo stesso tempo il livello degli arrangiamenti è ancora più sopraffine con la ricerca di linee melodiche tra cantato e chitarre che segna uno spartiacque generazionale tra il prima ed il dopo. Da quei cd in poi si sente la distanza abissale tra tutte le band metal degli anni 90 e le storiche band statunitensi. I Gojira sono allo stesso identico punto e molti sentendo Stranded si erano già fatti un'idea di come potesse essere questo cd additando alla band di aver voluto comporre il loro "Black Album".
Peccato che Stranded è M E R D A. Due riff in croce, brutti, pattern di batteria noiosissimi, nessuna sorpresa, nessun effetto speciale. Solo quel disgustoso riff in levare che li fa sembrare i Pantera dei poveri con la voce dei Mastodon.

Come vedete ho accuratamente tagliato dal cd Stranded e la finale "Bingo Bongo"

Stranded o Silvera? In realtà, come mi aspettavo, il cd vive di molteplici facce e queste sono parzialmente rinvenute nei due singoli di lancio. Possiamo ritrovare tracce di Stranded in Only Pain (infinitamente migliore) e tracce di Silvera in The Cell (infinitamente inferiore). Il più delle tracce sono una sorta di versione 2.0 di Born In Winter con The Shooting Star, Magma, Pray e Low Lands che sembrano tutte essere il preludio o la parte finale di quelle canzoni da 7-8 minuti a cui siamo abituati ma sviluppate per essere una canzone a se stante e non una "sezione". Questo sentimento se conoscete la discografia dei Gojira molto bene è piuttosto ricorrente e snervante. Citando il buon Sebastiano Liso, a cui do i crediti dell'intuizione, se mettete assieme The Cell, Magma e Low Lands praticamente viene fuori una nuova The Art Of Dying.


Questo bellissimo passaggio di flauto pare sia stato utilizzato su Pray (male)

Diversità: Ho apprezzato molto il cambio di rotta nello stile del cantato che risulta ora molto più vario ed alla Sight To Behold per mettere un paragone che potrebbe rendere l'idea, comunque ci sono delle vere e proprie novità che potrebbero essere accolte con più o meno piacere. La scaletta di Magma personalmente la trovo veramente fastidiosa e fuori luogo, qualcuno magari l'apprezzerà. Come magari ho apprezzato moltissimo il cantato di The Shooting Star che qualcuno troverà troppo melenso. Ma in questa analisi sto cercando di levare completamente quello che sono i miei gusti e le mie aspettative. E' importante levare ogni aspettativa non tanto per finire di essere delusi ma perchè non si può avere il cd che ci si era immaginati (TWOAF Pt.2 per quasi tutti) aspettando che i Gojira telepaticamente te lo abbiano composto. Prendete il cd nella totale neutralità andando ad ascoltare prima il cd nella sua interezza e poi le tracce nella loro singolarità.
Punti fermi: E' innegabile che ancora una volta i Gojira abbiano sfornato delle tracce con degli uncini che ti si attaccano alle palle e non ti lasciano più andar via di mente le canzoni e questa era la cosa che più di tutte doveva rimanere. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di molto più spinto dal punto di vista dei contenuti, qualcosa di veramente breve, 3-4 minuti di canzoni a botta, tutte molto brevi ed alla Stranded come ho detto, ma come è possibile semplicemente vedere dalla durata di molte tracce nella tracklist esse sono ancora fortemente pregne di quell'alone progressivo che li caratterizza. La Roadrunner quindi ha boicottato secondo me metà del cd da Silvera (non è farina loro, mi dispiace dirvelo, o almeno lo è solo in parte) a Yellow stone, lasciando nella seconda metà la band di essere "libera" di esprimersi e concedendogli The Shooting Star come intro. 
Conclusione: Poteva andare molto peggio ma poteva andare anche molto meglio, sono abbastanza amareggiato nel sentire un cd dei Gojira a metà, poche canzoni che sento loro, il tutto molto estraniante. Non è come il Black Album in cui senti che hanno preso tutte le canzoni thrash ed hanno dimezzato la velocità, qui è un ibrido tra "come voleva la band" e "come voleva l'etichetta". Se la seconda metà del cd è quella "buona", tanto per capirsi, la direzione che voleva prendere la band io l'appoggio al 110%. 5 Canzoni su 10 più Silvera, che è quella in cui la label ha tirato fuori il capolavoro con qualche suo compositore cazzutissimo, sono più che buone. Un cd che dividerà tantissimo e che ho l'impressione avvicinerà molti nuovi fan, il che è solo positivo poichè l'intento di questo album è chiaramente piacere al pubblico metal più ampio possibile e c'è veramente la possibilità che ci sia almeno una canzone che anche il più trve metallera del cazzo apprezzi come anche il deathster più oltranzista. Ho già riportato tutte le mie perplessità, ed ora cercando di evadere con la mente in un universo parallelo dove questo album è stato fatto dai Pincopallino Joe lo valuterò in assoluta neutralità mentale.

Riff-a-Mania: 65%
Personalità: 98%
Qualità audio: 80%
Totale: 8.1/10



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