Obliterated - Fragments Of Infinity

Band: Obliterated
Album: Fragments Of Infinity
Genere. Thrash Metal
Etichetta. Uscita indipendente
Anno: 2016
Paese: Italia
Consigliate: The Shores Of Chaos, Wings Of Macrocosm
Sentenza: Morgan Freeman è lo sponsor ufficiale dei gruppi thrash che parlano di Sci-fi

Premessa: Cambiato nome e logo, vi prego, graficamente è inguardabile e "Obliterati/o" vi fa sembrare un cartellino dei lavoratori statali, di quelli che vengono timbrati dal "pianista" di turno che fanno 3-4 ingressi per tutti mentre metà dell'ufficio è a casa in mutande o a fare la spesa. La copertina mi pare assomigli molto a qualcosa che ho già visto, i lettori mi aiutino, non sono sicuro di questo, c'è qualcosa di ancora più simile...


La terza regione meno cagata d'Italia dopo il Molise e la Basilicata (indovinello per i lettori) ci regala un gruppo dalle prospettive interessanti e dal coraggio non indifferente. Lungo più di qualsiasi album thrashcore l'EP "Frammenti di infinito" è una prova realmente difficile da superare da un'altra band underground dello stesso genere. Gli Obliterated sfoggiano un progressive thrash che in molti hanno tentato di emulare fallendo miseramente, vuoi perchè il thrash metal non ha più niente da dire a parte forse 1-2 band, vuoi perchè la tecnica media dei gruppi thrash metal è "quartine+tupatupa" e fare questo per 10 minuti non ti rende "Technical" o "Progressive". Lo sforzo compositivo nel creare qualcosa di impegnativo è reale, si sente in molti cambi, nel tentativo di arricchire i riff con scalette e ricciolini per dargli ancora più vivacità. La prima domanda di ogni album "progressive-qualcosa" è "ma valeva la pena dannarsi l'anima così tanto?".  Per "Creator Of Void" assolutamente no, a mio modo di vedere la traccia ha un inizio, una lunghissima parte centrale molto evitabile e riassumibile e poi un secondo inizio che ti sveglia dal torpore e chiude in bellezza. Se invece si prende la seguente "Ouroboros" le cose hanno più senso dove la canzone non smette mai un secondo di inserire cose nuove, qualche spunto, cambio, senza mai far calare la tensione ed anzi riuscendo a spiazzarti in qualche caso.


Poi mi viene da pensare come mai non hanno usato le orchestrazioni dell'inizio di Creator Of Void in modo più saggio anche in altri punti della canzone o nelle altre canzoni, sarebbe stata una cosa molto distintiva mettere dei passaggi sinfonici in questo tipo di Thrash

Man mano che il minutaggio scende con le ultime due "The Shores Of Chaos" e "Wings Of Macrocosm" la band migliora notevolmente dal punto di vista degli uncini riuscendo a concentrare il proprio parco mosse vincenti e risultando non solo più immediata ma anche più incisiva quando serve. L'abilità sta tutta nel riuscire a mettere un punto esclamativo su ogni parte e sui riff principali in primis, nelle ultime due tracce questo viene colto in pieno dando ad ogni parte e ripetizione il tempismo giusto. Si sente lo sforzo tecnico-compositivo ma allo stesso tempo non si fa "sprecare" del tempo all'ascoltatore.
La sensazione è che la band ha voluto correre prima di imparare a camminare, nonostante la perfetta forma fisica per farlo. Il songwriting è più delicato della tecnica d'esecuzione, si può imparare ad avere prima uno e poi l'altro o in alcuni casi nessuno di essi, ma la stragrande maggioranza delle band non prova mai a correggere il proprio songwriting, semplicemente complica i riff per far vedere che "sono migliorati". Sviluppare canzoni più lunghe ed elaborate necessiterà senza dubbio di un lavoro più curato dal punto di vista del riarrangiamento che dovrà includere tutti gli strumenti, e qui gli arrangiamenti di basso e batteria mancano terribilmente per rendere tutti i passaggi più naturali.
Ultimo punto ma non per minore importanza, anzi, tutt'altro, sono i suoni. La produzione amatoriale non è un problema poichè il mixing è ben fatto alla fine, La cosa che mi preme sottolineare è come non sia stata posto alcun interesse nei suoni. I suoni sono totalmente anonimi e paragonabili con quelli di 3mila band underground. Difronte ad uno sforzo compositivo veramente elevato per la grandezza della band fa veramente strano sentire come i suoni siano stati lasciati in secondo piano ad un anonimia pressochè totale. Viene il doppio del rammarico quando poi è stato fatto un lavoro così egregio dietro la console, la ricerca di un suono di chitarra distintivo spesso fa più di 100 riff bellissimi e visto che la band hai riff basterebbe veramente studiare un po' meglio la propria strumentazione per riuscire a spaccare i culi.

Riff-a-Mania: 77%
Personalità: 58%
Qualità audio: 68%
Totale: 6.8/10


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